Classifica Racconti dal 14° al 40°


Premio Letterario Nazionale “Arte di Parole – Gianni Conti”

Premiazione VII Edizione 2017 – 2018

14 – “L’Addetta” di Alessandro Parisi
In un mondo irreale, in un futuro distopico, disperati impoveriti vendono i propri ricordi a una organizzazione che ne fa un lucroso mercato per impiantarli in altri soggetti richiedenti. Dialogo assai interessante, ai limiti del surreale, tra il protagonista e la solerte addetta dell’organizzazione.

15 – “Il cielo è sempre lì” di Mattia Storti
Il destino di due giovani africani sulle rotte dell’emigrazione dal Sahara al Mediterraneo. Un dramma dei nostri giorni: paura del futuro e ricordi del paese natio. Molti cambi di tempo rendono la lettura non del tutto lineare.

16 – “Lettere per te” di Arianna Barbolini
Una madre vilipesa, violentata e tradita, tenta una faticosa elaborazione di un passato da dimenticare nel tentativo di eliminarne il ricordo. Interessante introspezione nei propri sentimenti e messaggio di speranza.

17 – “Alberi di carta” di Mario Mazza
La protagonista ripercorre la propria infanzia in una intensa rievocazione della casa dei nonni, con grande introspezione e immagini pennellate nel ricordo con affetto e malinconia. Qualche citazione di troppo.

18 – “La spiaggia del passato” di Sergio Foscarini
Lo sbarco in Normandia rivisto con gli occhi di un sopravvissuto: ricordi impressi a fuoco come ferite inguaribili. Un racconto denso e interessante, ma di lettura un po’ faticosa per i molti cambi di tempo.

19 – “Il sugo di lepre e cioccolato” di Irene Maestrelli
Una storia comune a molti: la protagonista rivive il ricordo di domeniche lontane, brevi vacanze infantili nella casa dei nonni in Toscana, in un’Italia molto diversa da oggi. Scrittura chiara, semplice.

20 – “Le parole che custodisco nel cuore” di Federica Santoro
Elaborazione del dolore nel ricordo di un migrante; straziante perdita dei genitori nell’attraversamento del mare. Molto interessante accostamento con Caronte. Messaggio di speranza. Scrittura molto buona.

21 – “Paki” di Anna Verzicco
La protagonista ha rimosso un episodio di dieci anni prima nella quale aveva perso il fratellino. Un’ombra nel presente, la sensazione appannata di qualcosa di oscuro, la inducono a elaborare la tragedia con l’aiuto della madre. Un dramma della strada raccontato con grande delicatezza.

22 – “Il diritto di piangere” di Laura Pelissier
La famiglia del protagonista adotta a distanza una ragazza africana, che perde la vita in un attentato. Il giovane tenta l’elaborazione del lutto innamorandosi di un’altra ragazza. Ma una violenza di branco irrompe obbligando i due ragazzi ad affrontare il futuro accettando i ricordi di un difficile passato.

23 – “Scambio di sguardi” di Yahia Almimi
La guerra civile fra turchi e curdi fa da sfondo a questo racconto: la protagonista si incontra con il ricordo tramite la voce di Abdullah Öcalan, leader del PKK. Ci sarebbe materiale per un romanzo, ma la scrittura risulta un po’ troppo costretta nello spazio disponibile.

24 – “Alexandre al gusto di menta” di Francesca Battisti
Un uomo e una donna si ritrovano dopo tanti anni nello stesso parco che frequentavano da ragazzi e dove era nata la loro storia d’amore. Ricordi di felicità, di adolescenza e di un doloroso distacco che ha obbligato i loro destini a dividersi. Molto delicato, una bella prosa.

25 – “Perla” di Chiara Secci
Un anziano vedovo, lungo il fiume su cui amava andare con la moglie, si ritrova immerso nei ricordi di una vita matrimoniale snocciolando una collana di perle appartenuta a lei. E come scorre l’acqua del fiume, così scorrono le sue immagini. Scorrono anche le sue lacrime, forse un po’ troppe.

26 – “All’alba” di Emanuele Scavuzzo
Un album di fotografie della memoria da cui escono i ricordi di scuola di due ragazzi. Il reciproco innamoramento non è sufficiente a guarire lui dai demoni della depressione che si porta dentro. Interessante tentativo di elaborare con la musica la tragedia del suicidio di lui. Scrittura buona, con un bel finale.

27 – “Carta bianca” di Manuela Vargas
La protagonista tiene del passato anche le cose superflue, quasi come se fossero degli amuleti nel presente. La presa di coscienza di sé e la voglia di cambiare la inducono a guardare in avanti, gettando via tutto.

28 – “Resti” di Megan Gualandris
La protagonista è medico nello stesso ospedale dove, anni prima, era deceduto il nonno. Sopraffatta dalla commozione, tenta una dolorosa elaborazione del lutto. Con qualche piccola attenzione in più sarebbe una ottima scrittura.

29 – “Ribelle” di Lavinia Nuti
La difficoltà di chi nasce a Tepito, quartiere malfamato di Città del Messico; il tentativo di ribellarsi a un destino che pare già scritto e la consapevolezza di non riuscirci. Scrittura molto buona.

30 – “Ricordati di essere speciale” di Dalila Taravella
Una donna arrivata, magistrato, perfetta in ogni dettaglio, indossa una maschera che il suo ruolo in società le impone. Ma qualcosa la spinge a rivedere sua madre e ripensare alla sua infanzia. Non si vive di soli ricordi: una nuova vita che nasce in lei la porterà a riconsiderare tutto.

31 – “Quella notte” di Emily Peroni
Un racconto horror, una tragedia terribile in cui ha perso tutta la sua famiglia! Il tentativo di elaborarlo si scontra con l’impossibilità di sbarazzarsi dei ricordi. Scrittura buona.

32 – “La veglia delle stelle” di Enrico Freducci
Un uomo ha un incidente stradale e, come in una sorta strano sogno, rivive l’episodio della sua vita quando anche la moglie morì in un incidente, fino alla catarsi finale nel momento supremo della morte.

33 – “Il collezionista” di Bruno Monetta
Un adolescente intraprende un viaggio come percorso di formazione. Dopo l’avere vagato per le vie del mondo conosciuto, si rende conto che del paese natio, a cui ritorna, sono rimasti solo ricordi perduti nella sua memoria.

34 – “Generazioni del tempo” di Rebecca Porzio
Una figlia ricorda la madre e il ricordo che lei aveva della propria madre, in un canto cullante di ninne nanne. Poteva essere assai più sviluppato, ma la brevità del racconto ne condiziona il risultato.

35 – “Anche gli specchi parlano” di Iris Cerati
Una distopia immaginifica, all’indomani di una catastrofe: un sogno o un delirio? Scrittura interessante, ma un po’ forzata, per la presenza di molte paratassi.

36 – “Volevano solo sfottere” di Samuele Bonanno
Una storia di bullismo nei ricordi di scuola di un giovane, insieme alla presa di coscienza di quanto avrebbe potuto fare per impedirlo e che invece non ha fatto. Un tema interessante, ma assai compresso nella brevità del racconto.

37 – “Era d’estate” di Maya Fazzini
Amore per la vita, nel ricordo di un nonno che piantava alberi e amava la natura e che morì un giorno d’estate. Avrebbe potuto essere sviluppato assai di più.

38 – “Un pomeriggio scoppiettante” di Sara Cordovani
Scorribande di ragazzi, tra partite di pallone e arrampicate su alberi di ciliegio. Ricordi di un’infanzia che non c’è più, né come età, né come quel mondo, ormai scomparso. Un po’ troppo breve.

39 – “Alza lo sguardo e perditi” di Rina Hajdari
Una rapsodia di tantissime immagini dell’infanzia, con il ricordo affettuoso di un cane. Tocca molti argomenti, forse sarebbe stato più efficace sviluppare meglio questa amicizia, senza aprire troppe parentesi.

40 – “Somnia Animae” di Edoardo Florio
Il protagonista vive nel proprio subconscio una realtà immaginaria, un amore non ricambiato che gli comporta visioni catastrofiche. La lettura non semplice, richiede un certo impegno.



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