Sabato 20 maggio 2023, Prato - Sala Consiliare del Comune

Classifica e commenti ai 12 Racconti Finalisti del Premio Arte di Parole 2023


Premio Letterario Nazionale: Città di Prato “Arte di Parole”
Premiazione XII Edizione 2022/2023 – Finalisti

1 – “24 Aprile 1606” di Novelli Roberta
Classe 5°G Istituto Liceo Scientifico Benedetto Rosetti, San Benedetto Del Tronto - (AP)
Il tema è “Luce” e il Caravaggio con la luce ha fatto meraviglie. Era rischioso concentrare il pensiero riformista e i conflitti interni di questo grande artista in poche battute, ma l’autrice ne esce benissimo in un racconto ben strutturato, dall’impostazione originale, con fluidità nel ritmo, coesione ed efficacia espressiva.

2 – “Sotto La Stessa Luna” di Michieletto Francesco
Classe 2aM Liceo Scientifico B.Rosetti, San Benedetto Del Tronto (AP)
Dramma della fuga dalle ingiustizie e dai soprusi di un giovane che anni prima si è lasciato la Libia alle spalle e a cui la vita ha tolto tutto. Reso molto bene, efficace l’accostamento delle solitudini del capitano della nave dei soccorsi e quella di questo ragazzo ormai senza sorriso per sempre. Due piani narrativi che s’intrecciano, legati da una profonda umanità che affratella nella sofferenza e nella speranza che non dimentica e anzi si fortifica nel dolore.

3 – “L’Uomo Delle Piccole Cose” di Bugliani Verdiana
Classe III-B Liceo Classico Machiavelli Firenze - (FI)
Bellissima metafora, esprime e sintetizza al meglio la vergogna dell’antisemitismo. La narrazione provocatoriamente fredda e il tempo scandito dai giorni della settimana, esprimono benissimo la bassezza umana e la crudeltà dell’indifferenza. Scritto veramente bene, molto originale e toccante. Grazie alla metafora che si estende per tutto il racconto, si sviluppa rivelandosi a piccoli pezzi, la storia raccontata è impreziosita, arricchita. Un racconto che resta nella memoria di chi lo legge.

4 – “Cara Bambina” di Ceci Giulia
Classe III Istituto LICEO Scientifico / ISISS Tonino Guerra, Novafeltria - (RN)
Drammatica testimonianza della condizione delle donne in Iran. Manifesto del coraggio della ribellione a prezzo del sacrificio contro la barbarie e l’ignoranza del regime. Una storia inquietante, ottimo veicolo per una svolta culturale e per agitare le coscienze. Racconto originale, steso in forma epistolare, commovente ed espressivo, con parole che sanno far riflettere ogni donna e ogni uomo che hanno la fortuna di essere nati in un paese libero.

5 – “A Zahira, Fiore Splendente” di Panetta Noemi
Classe V-A Liceo Scientifico Zaleuco, Locri - (RC)
Il racconto non solo tiene di conto del tema assegnato, ma lo ha declinato tenendo di conto dei fatti di cronaca attuali: la tragedia degli sbarchi a Cutro. Morte, disastro e il problema dell’immigrazione clandestina sono riletti alla luce dell’esperienza di due bambini. La vita è più forte della morte ed è giustamente un bambino il più libero da pregiudizi e il più toccato dalla vera dimensione del dramma.

6 – “Memorie Di Un Lampione” di Zei Aurora
Classe 3C IIS Liceo Vittoria Colonna (Arezzo) - (AR)
Storie di uomini e donne raccontate da un lampione sul lungomare di Genova. Originale, e anche brillante; i lampioni sono sempre lì, giudici immobili che illuminano noi esseri umani e osservano la nostra tanto grande quanto stolta vita, e di giorno in giorno registrano tutti gli eventi che accadono sotto le loro lampade. Costruito bene, molto piacevole da leggere.

7 – “E Il Suon Di Lei… Mi Illuminò” di Matteo Nencini
Classe 2^A Istituto “A. Pesenti” Cascina - (PI)
Terremoto di Amatrice. La vita che passa davanti a un giovane intrappolato e condannato. Descritta benissimo la disabilità, l’emarginazione e il riscatto nella musica e nell’amore. Una speranza che diventa rimpianto; ti coglie di sorpresa. Buona la trama e la forza comunicativa nella sua costruzione complessiva.

8 – “Manine Di Cera” di Nicole Disconzi
Classe 1°-Cl-classico IIS Gian Giorgio Trissino - (VI)
Una immaginazione credibile e un viaggio nel mistero della morte. Potrebbe essere proprio così il viaggio verso l’eterno di una bambina, nessuno può provare il contrario e nessuno può confermarlo. Scritto molto bene; come in un racconto di fantasia, la bambina si ritrova in un bosco buio e si scopre fatta di cera destinata a struggersi lasciandosi consumare fino a spegnersi.

9 – “Puoi Privare Il Cielo Della Luna?” di Santagata Iris
Classe I^C Istituto Liceo Classico Statale “Quinto Orazio Flacco” - (PZ)
Una bella storia di un legame affettivo tra nonna e nipote che sconfina nel soprannaturale, fa commuovere. Alla morte della nonna la giovane protagonista ne ricorda la vita e gli amori. Con grande delicatezza nell’evocazione delle emozioni che intrecciano le generazioni umane, il racconto riesce a lasciare in vita la speranza, a lei che aveva perso il suo punto di riferimento. Molto ben scritto, usando parole che sanno comunicare i giusti sentimenti al lettore.

10 – “Sentire” di Zenti Ludovica
Classe 3A Liceo Classico Galileo, Firenze - (FI)
Problemi e complessi dell’adolescenza. La solitudine di una ragazza introversa e timida inizia a sciogliersi quando casualmente incontra la poesia come mezzo di riscatto. Il racconto è scorrevole, evocativo, ben strutturato e lascia aperta la porta alla speranza, alla luce oltre il buio.

11 – “La Notte Stellata” di Alfieri Angelica
Classe 2^CS Liceo Classico Stefano Maria Legnani, Saronno (VA)
Stile conciso ma esplicativo e interessante; commovente per il tema trattato dell’unicità della vita. Una donna, dopo essere caduta in depressione, ritrova la voglia di vivere grazie a una bambina. Una bella esaltazione del potere taumaturgico delle relazioni e degli esempi. Scritto molto bene, non scivola nella retorica e fa commuovere.

12 – “Una Macchia Di Colore” di Falcone Virginia
Classe 2^D Liceo Scientifico Statale “Leonardo da Vinci”, Gallarate - (VA)
La storia ha tutti i connotati per essere una perfetta sceneggiatura. Anche qui l’handicap ha un mezzo potente per appiglio ed è l’arte della pittura. La protagonista si sente in dovere e in debito di portare la sua testimonianza come esempio. Sembra che l’autrice non stesse scrivendo, ma dipingendo: la storia affiora pian piano, come i tratti su una tela che appaiono man mano che il pittore dipinge, e solo quando l’opera è a buon punto è possibile scorgerne il soggetto.





     

 
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